Le Eolie:  regno di Eolo, padrone dei venti

Caro lettore, oggi il nostro viaggio ci porta a nord-est della Sicilia, al di là del mare. Di fronte le coste siciliane raggiungiamo le “7 sorelle” che sembrano galleggiare sul mare: le Isole Eolie.

Descriverne la bellezza è impossibile. Ognuna di esse appare come un gioiello incastonato in acque cristalline.

Filicudi, la più antica tra le isole, il cui profilo sembra di una grande madre partoriente; la piccola Alicudi dalle acque limpide; la ridente e verde Salina; l’eccentrica Panarea; la vulcanica Stromboli che vive di meravigliosi contrasti cromatici; la silente Vulcano con i suoi vapori e l’odorosa Lipari, con le macchie di piante di capperi che appaiono tra le pietre dei muri che delimitano le sue vie.

Lettore nella notte del mito Eolo, dio dei venti, era il padrone incontrastato di questi luoghi, avendo dimora con la moglie ed i 12 figli.

 L’Odissea descrive “un’isola natante” dalle altre mura di bronzo dove soggiornava Eolo.
Nelle Eolie riscopri i luoghi cari al Dio dei Venti. Potrai ammirare il suo grande trono nel profilo della costa di Salina che si immerge nel golfo di acque blu. Tra gli scogli presenti tra Lipari e Panarea potrai vedere e sentire “l’Organo di Eolo”, una parete di rocce attraverso cui i venti, accarezzandola, emettono particolari suoni. Nelle notti impetuose si narra che sia lo stesso Eolo a suonare con i venti che passano al suo comando.

Nel regno di Eolo sbarcò un giorno Ulisse ed i suoi compagni, scampati alla furia del Ciclope Polifemo.

Eolo riconobbe l’eroe della guerra di Troia e lo ospitò un mese per onorarlo e rifocillarlo dalle tante avventure e sventure subite. Alla fine di questo periodo di vacanza Eolo donò ad Ulisse un grande otre fatto di pelle di bue, dove all’interno rinchiuse i venti più impetuosi. Chiuse l’otre con un tappo e lacci d’argento e disse “Ulisse, ho lasciato libero solo Zefiro, con il quale potrai fare un dolce ritorno ad Itaca. Soltanto dopo che sarai sbarcato nella tua patria libera i venti che ho racchiuso in quest’otre”.

Ma Ulisse, mentre rientrata ad Itaca fu ingannato dal sonno, ed i suoi uomini ossessionati dalla curiosità di cosa potesse contenere l’otre sciolsero la corda ed aprirono il tappo. Così tutti i venti fuoriuscirono con grande impeto, rigettarono la barca lontano dalle coste di Itaca. Da lontano Penelope scorgendo per un attimo la sagoma della nave di Ulisse, gli sembrò di averla immaginata.

Ulisse affranto ritornò da Eolo per richiedere il suo aiuto, ma Eolo risposte “Ulisse va via da questa mia casa! Perché non è un caso la disgrazia che ti è capitata, tu nel tuo rientro ad Itaca hai contro il volere degli Dei ed io non posso oppormi al loro volere.”

Così Ulisse con grande dispiacere abbandonò l’isola natante di Eolo, riprendendo il viaggio verso nuove avventure.

Ed Eolo continuò a governare i venti tra le sette isole sul mare.

Lettore se avrai modo di visitare le Eolie nelle notti ventose potrai ascoltare la voce di Eolo che ti racconterà dei miti lontani del passato che ancora oggi riecheggiano tra queste acque limpide e profonde.